Chiesa di San Biagio

Chiesa di Maria SS.ma della Misericordia e di San Biagio

Chiesa di San Biagio

Descrizione

In origine dedicata a San Francesco, la chiesa faceva parte di un complesso  monastico francescano fondato nel 1372 da Niccolò Orsini nel luogo in cui era situata un’antica cappella intitolata a santa Margherita; il convento prospettava sull’attuale piazza Giordano Bruno e comprendeva gli odierni palazzo del Fascio e palazzo Vincenti. In seguito alla soppressione dell’ordine dei Frati Minori Conventuali, la chiesa nel 1825 fu concessa alla congregazione della Misericordia ed assunse l’attuale intitolazione.

La facciata presenta un portale trecentesco strombato in marmo bianco e rosa, sormontato da un architrave decorato con rilievi di santi (XIV secolo): al centro la Madonna con Bambino, ai lati, a partire da sinistra, san Francesco, San Pietro, San Paolo e San Brigida di Svezia. Al di sopra troviamo una lunetta affrescata con la Vergine e i confratelli della Congrega della Misericordia, del XIX secolo.

All’interno la chiesa è a navata unica con sei altari laterali, priva di transetto, e ha una copertura a capriate lignee. La struttura si presenta in una veste rococò, che è da ricondurre ai rifacimenti del XVIII realizzati per volontà di padre Pompei Jappelli, ma non mancano alcune persistenze della decorazione medioevale. L’edificio ha subito numerosi restauri che hanno in parte cancellato la ricca decorazione settecentesca, come la grandiosa tela di Angelo Mozzillo che decorava la volta, e in parte ripristinato le strutture gotiche. È quanto accaduto nel presbiterio, fortemente rimaneggiato durante i restauri successivi al sisma dell’80, dove è stato aperto un varco che introduce all’ambiente gotico del coro absidato, coperto da una volta a crociera costolonata e caratterizzato da un andamento sfaccettato all’esterno. La decorazione pittorica della chiesa si avvale della presenza di opere settecentesche del pittore napoletano Francesco De Mura, interprete di uno stile dolce e raffinato. Alla sua mano, infatti, vanno ricondotti i dipinti raffiguranti l’Immacolata concezione e il transito di san Giuseppe.

A sinistra dell’altare maggiore si trova l’accesso al campanile, dove è possibile ammirare i magnifici affreschi che raffigurano un’annunciazione e un Cristo benedicente, attribuiti alla scuola di Pietro Cavallini.
Sempre a ridosso dell’area presbiteriale si trova la cappella gentilizia della famiglia Albertini. Questa nobile e facoltosa famiglia, il cui palazzo è situato poco distante dalla chiesa (oggi Palazzo Covone), è qui rappresentata dai monumenti funebri di Giacomo (1508), Gentile (1539) e Fabrizio (1564). Tra le tombe, che in origine si trovavano nella tribuna della chiesa, fa bella mostra di sé una pala d’altare in marmo, l’adorazione dei magi, ricondotta alla bottega dello scultore cinquecentesco Giovan Domenico D’Auria, allievo e collaboratore di Giovanni Merliano, e influenzata da un’opera di analogo soggetto realizzata da Bartolomé Ordòñez per la cappella dei Caracciolo di Vico nella chiesa di San Giovanni a Carbonara a Napoli.

Nel 1989, durante dei lavori di restauro, nell’ipogeo della chiesa sono emerse le strutture di alcuni “scolatoi” medievali, di un impianto termale romano di età imperiale e di una domus del III d.C.
Testi curati dall’Associazione “Meridies” - Nola nell’ambito del progetto “Mettiamoci in Mostra”.
Progetto finanziato dall’ Assessorato Beni Culturali – Bilancio partecipativo 2014.

Modalità di accesso

Si accede alla struttura dal portone principale sito in Piazza Giordano Bruno.

Come arrivare

Piazza Giordano Bruno

Mappa.

Costi

Non sono previsti costi per l’accesso alla struttura.

Orario per il pubblico

La chiesa è sempre aperta in orario diurno. Per conoscere gli orari delle funzioni religiose rivolgersi alla parrocchia.

Ulteriori informazioni

Per ulteriori informazioni contattare:081 512 4901.

Ultimo aggiornamento: 26-06-2024

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